Siete amanti del buon vino ma non sapete come riconoscerlo senza la guida di un esperto? Non vi preoccupate! Per riconoscere un buon vino non bisogna necessariamente essere dei fini intenditori o dei sommelier, ma è sufficiente fare fede ad alcuni piccoli accorgimenti che vi possono aiutare a definire la qualità di ciò che state gustando o che siete in procinto di acquistare. Le prime informazioni importanti da tenere in considerazione sono riportate sull’etichetta: qui vi troviamo l’annata, i processi di vinificazione scelti, la tipologia di maturazione selezionata e la modalità di affinamento del vino.
LE CARATTERISTICHE DEL VINO
Oltre alle principali informazioni riportate sull’etichetta, per riconoscere un nettare pregiato è bene tenere in considerazione anche altre caratteristiche del vino, quali la filiera di produzione e i marchi di riconoscimento DOC e DOP. Questi due marchi sono infatti indicatori di una buona qualità, la quale però dipende anche dalla durata dell’invecchiamento in bottiglia. Va tenuto a mente che il passare del tempo favorisce il pregio di un buon vino rosso, mentre i bianchi e i rosati andrebbero consumati non oltre un anno dall’imbottigliamento.
IL VINO E LE SUE PROPRIETÀ
Le informazioni necessarie per stabilire il grado di qualità di un buon vino sono fondamentali anche per determinare i benefici che questo può apportare al nostro organismo a livello psicofisico. Il vino, sia esso rosso, bianco, rosé o spumantizzato, racchiude al suo interno delle componenti che favoriscono la digestione e proteggono la flora intestinale, ma soprattutto ha il vantaggio di essere ricco di antiossidanti che rallentano l’invecchiamento cellulare e prevengono il sopraggiungere dell’osteoporosi. Meglio bianco o rosso? Non esiste una risposta esatta, ma entrambe le tipologie presentano numerose proprietà attive: è da ricordare però che quelle del rosso sono circa dieci volte superiori.
COME FARE UNA CORRETTA ANALISI DEL VINO
Per una corretta analisi del vino è necessario verificare diverse sue caratteristiche, quali colore, limpidezza, consistenza ed effervescenza. Con un primo esame visivo si controlla la limpidezza di un bianco o di un rosso, ovvero l’assenza di particelle sospese, mentre nel caso degli spumanti bisogna osservarne la brillantezza. Successivamente si deve far roteare il vino all’interno del calice per valutarne la consistenza: più il vino fa “resistenza”, più è consistente e dunque meno fluido. Consigliamo poi di passare ad un esame olfattivo, necessario per individuare possibili difetti dovuti ad agenti esterni, come le muffe o il tappo utilizzato. Ultima, ma non per importanza, la sensazione al palato: questa non deve essere troppo pervasiva, ma deve lasciare una certa piacevolezza in bocca. Infine, per una corretta analisi del vino, vi ricordiamo che questo non deve avere note frizzanti, a meno che non si tratti di uno spumantizzato: in caso contrario, le bollicine sono segno di una seconda fermentazione, avvenuta dopo l’imbottigliamento. Per ogni ulteriore informazione, non esitate a contattare l’Azienda Agricola Marcarini.