
COMPLIMENTI A ELISA MARCHETTI, DOTTORESSA IN VITICOLTURA ED ENOLOGIA!
Con questo post facciamo i nostri migliori auguri a Elisa Marchetti, che giovedì 7 dicembre si è laureata in Viticoltura ed Enologia, corso del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino.
Con questo post facciamo i nostri migliori auguri a Elisa Marchetti, che giovedì 7 dicembre si è laureata in Viticoltura ed Enologia, corso del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino.
Con la laurea, Elisa entra ufficialmente a far parte del team dell’azienda Marcarini, si occuperà in particolare della gestione dei vigneti, passione che coltiva fin da piccola. In questa intervista ci racconta il suo percorso e alcuni progetti a cui si dedicherà nel prossimo futuro.
Elisa, innanzitutto complimenti! Ci racconti come nasce la tua passione per la viticoltura?
Mi sono innamorata delle vigne fin da piccola. Ricordo che, da quando avevo 5 anni, volevo già lavorare in azienda, fra i filari. Ho sempre sentito un forte legame con la storia della mia famiglia e i luoghi in cui sono nata. I miei genitori hanno assecondato questa mia vocazione, ma mi hanno suggerito di seguire un percorso di studi che non si limitasse al solo vino.
Che percorso hai seguito?
Seguendo le orme di mia madre, ho frequentato il liceo classico di Bra e solo in seguito ho maturato la convinzione di iscrivermi alla facoltà di Viticoltura ed Enologia. Oggi sono estremamente soddisfatta di questa scelta.
Che cosa ti affascina del mondo del vino?
Il legame inscindibile tra la terra e la bottiglia, tra la natura e il prodotto finito. Mi piace passare le giornate in vigna, all’aria aperta, a contatto con le viti. Di queste straordinarie piante mi stupisce sempre la resistenza: sanno affrontare le più estreme condizioni climatiche, il freddo, la scarsità di acqua, le malattie. La vite si adatta e, di stagione in stagione, ci offre il suo frutto migliore.
La tua tesi ha trattato proprio un fitopatogeno della vite.
La Xylella Fastidiosa, un batterio che, importato dal continente americano, negli ultimi anni ha colpito pesantemente le coltivazioni di ulivi in Puglia. La Xylella è in grado di colpire la vite californiana, danneggiando il sistema linfatico fino a far morire l’ospite. La mia tesi lancia un allarme. Sebbene non ci siano ancora stati casi di contaminazione con la vite europea, potrebbe essere questione di tempo: è infatti possibile che sia latente in altre piante e che i cambiamenti climatici o un insetto vettore lo possano far esplodere. Dobbiamo continuare gli studi e cercare soluzioni a questo pericoloso batterio.
Ci sono novità o innovazioni che vuoi portare in azienda?
Vorrei lavorare in modo sperimentale sulla nostra vigna pre-fillossera di dolcetto, in località Berri. Le viti sono centenarie e vorrei provare a renderle più vigorose attraverso il metodo detto «propaggine». In pratica, si interra il capo a frutto di una vite-madre e lo si fa uscire dal terreno affinché, con il tempo, dia origine ad un nuovo ceppo. Quando questa pianta si sviluppa, però, non viene recisa dalla vite-madre. In teoria, le piante così ottenute dovrebbero essere più forti e resistenti. Presiederò anche ad un altro importante progetto. Cominceremo una degustazione scientifica di tutte le annate di Barolo a disposizione confrontandole con le migliorie e i cambiamenti agronomici in vigneto: questo restituirà una fotografia del nostro operato aiutandoci a capire come migliorare gli interventi per aumentare la qualità dei vini.
Qual è la tua idea del vino?
Vorrei riuscire a fare un vino che rispetti sempre il terroir da cui proviene, esaltando l’espressività varietale e territoriale che naturalmente possiede. Ho imparato moltissime tecniche per “modificare” il vino e “aggiustarlo” in corso d’opera, ma vorrei quasi dimenticarle a favore delle azioni da intraprendere in vigna. È lì che si crea la qualità del vino e si rispetta la sua identità. Che cambia di anno in anno, è vero: ma è proprio questa storia che rende il vino un prodotto interessante, vivo!